Semplice radice, oppure ingrediente base per ricette prelibate e caramelline che regolarmente possiamo trovare in commercio: la liquirizia è una pianta erbacea perenne, che arriva fino a un metro di altezza, che comprende 18 specie di perenni a fioritura estiva e cresce principalmente nell’Europa meridionale. Il principio attivo più importante che troviamo in questa spezia è la glicirrizina che attribuisce un’azione antinfiammatoria e antivirale. Come se non bastasse, a favore della liquirizia vi sono anche recenti scoperte terapeutiche: secondo la ricerca infatti può essere considerata utile per la terapia dell’ulcera, malattie croniche del fegato e per prevenire gravi malattie autoimmuni.
Le varietà più conosciute sono:
- Glycyrrhiza glabra typica: la qualità più pregiata detta anche Liquirizia di Spagna, che troviamo in Italia, Grecia e Spagna;
- Glycyrrhiza glabra glandulifera: diffusa nelle zone orientali dell’Europa, nella Russia meridionale e in Asia;
- Glycyrrhiza echinata: che viene chiamata anche Liquirizia ungherese;
- Glycyrrhiza glabra violacea: detta Liquirizia Turca o Liquirizia Persiana, in onore delle zone dove nasce;
- Glycyrrhiza uralensis: è la varietà a basso contenuto di zucchero.
PROPRIETA’ DELLA LIQUIRIZIA
Aiuta a migliorare i disturbi legati all’apparato gastrointestinale, agendo su aerofagia, stitichezza, digestione lenta e ulcere; a confermare il tutto sono stati recenti studi che attribuiscono alla liquirizia il merito di formare una sottile pellicola protettiva della mucosa gastrica che vale anche come difesa di fronte ad alcuni farmaci. E’ utile anche per agire sulla pressione bassa: la glicirrizina infatti interviene sui livelli di aldosterone, che è un ormone che regola la pressione arteriosa. E’ sconsigliata in modo regolare per quelle persone che soffrono di ipertensione.
Inoltre contrasta la tosse e più in generale l’apparato respiratorio (aiutare infatti a rimuovere il catarro dai bronchi) ed è utile per proteggere il fegato. I ricercatori hanno scoperto che l’estratto secco di liquirizia infatti, se consumato per 30 giorni di seguito, permetterà di migliorare le condizioni di salute delle persone che sono affette da insufficienza epatica cronica.
Siete stressati dal lavoro, dalla routine e siete in cerca di calma e relax? Se non potete concedervelo con un viaggio o una vacanza, provate a sorseggiare del tè alla liquirizia: prima di tutto contrasta l’insonnia e poi vi garantirà quel senso di relax che stavate cercando. Ma tra le sue grandi proprietà non possiamo non parlare del suo lato afrodisiaco: il profumo di questa pianta infatti sembra stimolare il piacere femminile.
E’ O NON E’ TOSSICA?
La liquirizia, come detto, è sconsigliata per chi soffra di ipertensione, non va somministrata generalmente ai bambini e a persone che hanno superato i 55 anni d’età, poiché sono soggetti che potrebbero essere sensibili al principio attivo. Le dosi elevate possono causare un aumento della concentrazione del sodio nel sangue, questo porta alla riduzione di potassio che causa la ritenzione idrica.
E’ anche stato dimostrato che le donne che prendono una pillola anticoncezionale dovranno fare attenzione e non eccedere con radici e caramelle alla liquirizia, perché determina un peggioramento dei casi di ipertensione e ipopotassiemia.