Appartenente alla famiglia delle zingiberacee, lo zenzero (nome botanico: Zingiber Officinale) è di certo una delle spezie più note: la radice, che propriamente costituisce la spezia, viene anche chiamata “mano” in quanto assomiglia proprio ad una mano gonfia con dita piatte e deformi.
Originario delle giungle dell’Asia sud-orientale, è attualmente coltivato in qualsiasi zona dal clima tropicale. Fin dai tempi più antichi, esso veniva utilizzato in Asia (soprattutto in India e in Cina) e i medici di allora lo consideravano un medicinale di prim’ordine e lo aggiungevano ad altri rimedi, per le sue proprietà che erano ritenute tonificanti anche dal punto di vista spirituale.
Lo zenzero seccato raggiunse il Medio Oriente e l’Europa meridionale ancor prima dell’epoca dei romani: è infatti una delle prime spezie che giunsero in Europa e, a quei tempi, si pensava fosse un prodotto arabo.
In virtù del fatto che i rizomi freschi si mantengono per un periodo piuttosto lungo, gli spagnoli li trasportarono agevolmente sulle loro navi dalle Indie Occidentali: vi sono testimonianze circa il fatto che già dalla metà del 1500 venisse trasportato via mare dalla Giamaica.
Nel Medioevo ebbe un ruolo molto importante in Europa, non solo come aroma, ma anche come medicina: veniva infatti adoperato quando infuriava la “peste nera” nel XIV secolo e si presume fosse allora davvero utile per il suo indubbio effetto essudativo.
Ricerche mediche approfondite, compiute di recente in Giappone e in Europa, hanno dimostrato gli effetti terapeutici dei suoi componenti: la pianta infatti contiene più di 400 composti che contribuiscono alla sua fragranza, al suo aroma e alla sua attività biologica.
Due gruppi di tali composti, i gingeroli e gli shogaoli, gli conferiscono il caratteristico sapore piccante, mentre altri componenti contengono preziosi enzimi e sostanze antiossidanti.
Lo zenzero, inoltre, favorisce la digestione delle proteine e rinforza il rivestimento mucoso del tratto gastrointestinale superiore impedendo la formazione di ulcere e contrastando eventuali parassiti intestinali. I cuochi cinesi ne fanno un largo uso nei loro piatti, in quanto ritengono che neutralizzi gli effetti indesiderati ( e talvolta tossici) di altri ingredienti.
Questa spezia può essere consumata fresca o in polvere, modalità quest’ultima sconsigliata, in quanto l’olio essenziale presente in essa (e che ne determina il particolare aroma) è di natura volatile e si disperde facilmente nell’aria; tuttavia lo zenzero seccato ha proprietà antinfiammatorie e analgesiche più forti ed è indicato per chi soffre di artrite.
Lo zenzero non ha componenti tossiche, ma se viene assunto a digiuno può provocare bruciori di stomaco ed è perciò consigliabile consumarlo accompagnato a qualche altro alimento.
Si consiglia di provarne il delizioso tè, mettendo mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato in una tazza di acqua bollente e lasciandolo in infusione per 10-15 minuti.